Lo Studio Tetrarch, fondato a Milano nel 1968, è una delle realtà più affascinanti e meno convenzionali del panorama del design italiano radicale. Nato dall’unione di quattro giovani architetti – **Adolfo Natalini, Piero Sartogo, Alessandro Poli e Massimo Fagioli** (anche se nel tempo il nucleo si è modificato) – il collettivo ha rappresentato una voce indipendente, sperimentale, che ha saputo coniugare architettura, arte, provocazione e cultura pop in una miscela potente e visionaria.
Un gruppo fuori dagli schemi
Lo Studio Tetrarch si inserisce nel solco dei movimenti radicali italiani degli anni ’60 e ’70, insieme a collettivi come Archizoom, Superstudio o UFO. A differenza di altri, però, Tetrarch ha sviluppato un linguaggio formale più onirico, quasi teatrale, ricco di riferimenti simbolici e influenze trasversali: dalla psichedelia al cinema, dall’arte povera al design utopico.
Il loro obiettivo non era produrre oggetti da vendere, ma generare ambienti mentali, spazi che suscitassero emozioni, domande, tensioni. I loro progetti sono vere e proprie narrazioni tridimensionali, spesso ironiche e controcorrente rispetto al razionalismo dominante.
Il design dell’illuminazione secondo Tetrarch
Nel campo dell’illuminazione vintage, il lavoro di Studio Tetrarch si distingue per l’uso di materiali alternativi, colori accesi, forme inusuali. Le loro lampade vintage non sono solo fonti di luce, ma veri e propri oggetti scenici, pensati per trasformare l’atmosfera di uno spazio.
Tra i pezzi più iconici:
- Lampada “Gamma” (1970s) – Realizzata in plexiglass colorato, richiama l’estetica pop e lo spirito giocoso del gruppo.
- Lampada Pistillo (1969) – Forse il loro pezzo più celebre, progettata per Valenti. Una scultura luminosa a parete in plastica ABS cromata, a forma di fiore esploso, simbolo della libertà formale e della forza scenica del design radicale.
- Corpi illuminanti scultorei – Talvolta prodotti in edizione limitata o prototipali, sono difficili da trovare ma estremamente ambiti dai collezionisti.
- Installazioni ambientali – Progetti luminosi inseriti in spazi pubblici o mostre, dove la luce diventa materia da plasmare.
Design radicale, oggi più che mai attuale
Oggi, a distanza di cinquant’anni, le intuizioni dello Studio Tetrarch risultano ancora fresche, attuali, capaci di parlare a un’epoca che ha riscoperto il valore della contaminazione tra arte e progetto. I loro oggetti – lampade, sedute, ambientazioni – sono tornati al centro dell’interesse grazie a mostre, riedizioni e al mercato del design vintage di ricerca.
Scegliere un pezzo firmato Studio Tetrarch significa rompere la neutralità, introdurre nel proprio spazio un gesto estetico radicale, capace di innescare nuove prospettive sul vivere quotidiano.
Ideale per:
- Chi ama il design d’avanguardia e la cultura degli anni ‘70
- Spazi artistici, boutique hotel, ambienti non convenzionali
- Collezionisti di design radicale italiano
Conclusione
Lo Studio Tetrarch non ha lasciato in eredità solo oggetti, ma un modo di pensare. Le sue lampade vintage raccontano una stagione irripetibile del design italiano, dove il progetto era anche visione, critica sociale, sogno collettivo. In un mondo sempre più omologato, la loro lezione continua a ispirare chi cerca nel design una scintilla di libertà.